venerdì 12 luglio 2013

Di fanfiction, grammatiche stuprate e fantasia latitante: quando lo stupro diventa mainstream.

Ho sempre pensato che esistessero cose sulle quali non avrei mai scritto alcunché. Non solo perché non mi ritengo brava a scrivere, quanto piuttosto perché esistono dei temi talmente delicati e sensibili da dover essere trattati esclusivamente dopo delle ricerche accurate, con una preparazione e un'accortezza che, per come la vedo io, non sarebbero mai sufficienti. Avrei terribilmente paura di urtare qualcuno, di ferire con le mie parole che, per quanto pensate e sentite dal profondo, potrebbero essere troppo crude per chi ha vissuto sulla propria pelle, con le proprie lacrime e le proprie angosce quotidiane un dramma che non può essere spiegato a parole. Preferisco scrivere di cose più futili, se vogliamo, trattare qualcosa di più leggero come le questioni del cuore e l'assurdità delle relazioni familiari, qualcosa che conosco, che vivo tutti i giorni e di cui posso dirmi testimone. Per questo fisso quella dannata pagina di Efp da un'ora, coi capelli ancora bagnati dallo shampoo e l'incapacità di dirvi quello che mi sta riempiendo la testa. Quel che non va in questa fyccina è ormai una delle cose random che vi si piazzano pur di ottenere popolarità sul sito e una marea di recensioni come piovesse. Sto parlando dello stupro, una di quelle atrocità che ancora non mi riesco a spiegare e che è così mainstream tra le psichelle che credono sia un qualcosa da provare, perché, sia mai che ti violenta un tipo figo, oh. Volete mettere, piuttosto che un cesso a pedali, ceh.
Ho il disgusto.
Perciò ho deciso che vi riassumerò brevemente i capitoli che ho letto, giusto per informarvi che la nostra, oltre ad aver sodomizzato una grammatica e violentato le più comuni e basilari regole dell'italiano standard, mi ha provocato il voltastomaco e quasi mi è passata la fame.
C'è Hayley (che odio già perché si chiama come una delle mie protagoniste di ere geologiche fa) che, non avendo dindini, si trova costretta, durante una crociera (ma se non ha i soldi, diobono, che crociera fa?!), per andare dalla nonna (che fin dai tempi di Cappuccetto Rosso porta sfiga andare a trovare), a dover dormire nelle cabine maschili perché, gente, quelle femminili erano finite. Mah, ho i miei dubbi che si facciano crociere economiche per i poveretti della città e si usino come traghetti, ma sorvoliamo. Così come non commentiamo il fatto che questa squinzia debba dormire con un maschio: praticamente il sogno di ogni adolescema, soprattutto se ciò implica avere in cabina Justin a cui ti presenti come Trevor e che ci crede pure. Passa la prima notte ed Hayley, aka #TheGeniaccio, scopre che Justina ha una pistola (!) ed è un ragazzaccio (!!)... in crociera. Mh, ok, ci stiamo credendo, continuiamo. Allo stesso modo crediamo a una scena che ha dell'assurdo: lei, finalmente sciolti i capelli e tirate fuori le tette dalla fascia con cui si toglieva l'aria (magari era meglio la stringesse attorno al collo, just sayin'), esce dalla doccia e si sfracella, nuda come un verme, al suolo, facendo sì che Giustina The Saviour arrivi e, attenzione!, scopra che il pisy non c'è mai stato. Bam, il radar acchiappa-gnocca gli si illumina come le vetrine sotto Natale, scatta il cambio della guardia e l'alzabandiera a Buckingham Palace e si pensa subito a quagliare. Non prima però di aver minacciato #TheGeniaccio con delle paroline che le fanno fare la pupu nel pannolino: “«non dirò a nessuno il tuo segreto, ma resterai chiusa qui e farai quello che ti dico io. Ho una pistola, non mi costa niente puntartela e farti fuori» disse prima di iniziare a baciarmi”. Giustamente, il gran segreto non può essere rivelato (e che sarà mai, dico io) e dunque... cosa fare? Per caso, sferrare un pedatone sugli zebedei di un tizio che in zerodue ti si avventa sul collo "per lasciare poi una scia umida di baci" e quindi scappare il più velocemente possibile lontano da quel bagno per poi denunciarlo? No! Ma vi pare? Non siamo mica nel mondo reale qui, dove essere minacciata non è esattamente l'aspirazione di ogni donna al mattino e pensare a una violenza sessuale non provoca alcuna emozione positiva, dai. Qui siamo a Fyccinalandia, dove il tuo stupratore è un essere da comprendere, di cui innamorarti e mascherare il tutto sbandierando che sei affetta da Sindrome di Stoccolma dopo due minuti [ciao, mitica, abbiamo contribuito a far eliminare "Slave": #SorryNotSorry. Divertitevi a leggere qui le motivazioni di Erika]. Ed ecco perché non mi sorprende che questa tarata non solo accetti, ma obbedisca come un cucciolo sperduto, così come non mi sorprende (ed è gravissimo) che ci sia gente che pensa che, durante uno stupro, si possa provare piacere. Sì, avete letto bene. Hayley prova piacere mentre viene stuprata analmente e crede pure di aver perso la verginità. Ora, visto che mi sta cogliendo un rigurgito talmente forte che potrei rimettere, preferisco lasciarvi leggere questo schifo e verificare da soli a quale punto siamo arrivati.

Mi bloccò al muro, ero intrappolata dalle sue possenti braccia ed eravamo faccia a faccia.
“Girati”mi ordinò.
“Cosa vuoi fare?” chiesi impaurita mentre lui mi girava faccia al muro tenendomi per i fianchi.
“L’hai mai fatto?” chiese.
“Dio Justin, ti prego, sono ancora vergine” supplicai.
Sentivo la sua risata anche se ero girata.
“Sarà ancora più bello allora” disse.
Iniziò ad abbassarmi i pantaloni, mentre il mio corpo era poggiato sul muro freddo.
"Justin..” gemetti.
“Shh, sarà bello,piccola” disse.
Volevo andarmene, sferrare un calcio e fuggire. Ma non  potevo, era impossibile. Vidi che aprì una bustina con i denti: preservativo.
“Sicuro che non farà male?”  chiesi.
“Te lo prometto, farò piano” disse.
Piano piano riuscì a farmi venire ed io non riuscivo a crederci che poco fa mi ero fatta inculare da un ragazzo che possedeva armi da fuoco. Era incredibile.
"Ti è piaciuto?” chiese Justin quella mattina appena aprii gli occhi.

Faccio, intanto, i miei complimenti per la finezza da scaricatore di porto alla bimba e, subito dopo, a rockmeliam per aver scritto una scena epica in quanto a idiozia e errori (sarebbe meglio dire orrori?).
Vi giuro che non ho parole. Io non so cosa cosa abbiano messo nel cervello della gente per poter anche solo lontanamente pensare che uno stupro possa essere in qualche modo giustificato o per credere che una ragazza, lì lì per essere violentata, domandi al suo aguzzino se le farà male. CAZZO, IDIOTA, CERTO CHE TI FARÀ MALE, NON SEI CONSENZIENTE! TI STA PER VIOLENTARE, CRETINA! Dio, come si fa ad essere così stupide? Come puoi pensare di scrivere che lei possa raggiungere l'orgasmo? Perché non sai, è chiaro, perciò mi domando: perché lo scrivi? Ho letto di donne che non ne hanno più avuto uno da quel momento, di ragazze che hanno affrontato un calvario in terapia per riacquistare coscienza del proprio corpo e imparare ad amarsi nuovamente e penso soltanto che sia qualcosa di inimmaginabile. Mi domando allora: perché devi sputare su tutte le donne che hanno subito una violenza del genere e offendere chi abbia un po' di senno e giustamente provi disgusto per queste barbarie? Una recensione ti cambierà la vita? Pensi davvero che essere stuprata sia sinonimo di far sesso, come sembri affermare giusto due righe più giù?
Scusate ma ho il voltastomaco.
Da donna, mi sento offesa e non capisco come qualcuno possa scrivere simili stronzate, per di più una ragazza. Non mi importa di quale età sia colei che scrive, non trovo scusanti attendibili da poter essere addotte. Sei piccola? Non ne parli, sei troppo immatura per poterlo fare. Se più grande? Studia, leggi, affoga nei libri, informati. FA QUALCOSA. Ma non pensare che quello che hai scritto sia normale e che le recensioni positive siano meritate. No, è sbagliata la storia, sono sbagliati i commenti entusiasti (c'è chi si dice emozionata, voglio farvelo sapere) ed è sbagliato postarla online, su un sito in cui tutti possono leggerla. A dire il vero, non avrebbe mai dovuto vedere la luce. Tutto quanto è sbagliato. Ivi compresa la grammatica.
Cara rockmeliam, mi dispiace, perché so quanto sia brutto ricevere opinioni negative, ma finirai dritta tra le segnalate di Efp. Mi sono altamente rotta di leggere cose del genere in un sito strafrequentato da ragazzine di ogni età. Qui perculiamo le fyccine scritte coi piedi, prive di una trama consistente e con personaggi con un'introspezione più fine di una carta velina ma al momento non ho voglia di ridere. Sono davvero disgustata.
Concludo questo post sconclusionato ringraziando @SondaBB per avermi illuminata sull'esistenza di questo schifo (e di tutte quelle che mi segnala) e mi congratulo nuovamente con la Chiù per aver superato il test d'ingresso  Goditi il momento, Monday is coming!
Ora vado a dimenticare di aver letto questa cosa, mi attende Roma domattina e vorrei poterla non portare con me.
Qui il link sull'Efp.
Decidete voi che farne.

[edit 14/07/2013: l'autrice, che su Twitter si dice spaventata per la segnalazione all'amministrazione (manco fossero le SS), ha cancellato la storia. Non so voi, ma io sono contenta che sia sparita]

martedì 9 luglio 2013

Di fanfiction, grammatiche stuprate e fantasia latitante: ovvero quando speravi che Rosita fosse solo la gallina di Banderas.

Abbiamo già dimostrato qui che le regole di Efp possono essere passibili di molteplici interpretazioni e che il suo regolamento potrebbe aver bisogno di un po' più di chiarezza su ciò che può essere pubblicato oppure no, ma quando violi le più banali regole della grammatica italiana (che si suppone essere la tua madrelingua, nella stragrande maggioranza dei casi) solitamente non vieni bannata dal sito, piuttosto ti si elimina tutto quel che farebbe vomitare per l'orrore forse anche Lapo Elkann. Ho detto forse, non sbraitate. #EInvece, c'è chi riesce a ottenere ban come fossero punti della Coop per le pentole ma torna come un raffreddore, puntuale ogni autunno a scartavetrarci le narici. Ed ecco che scopriamo con orrore che Rosita è tornata, non fa più le uova nel Mulino Bianco ma pubblica fyccine che puntualmente Erika & company eliminano un giorno sì e l'altro pure, e che, incurante, riprova sempre, un po' come quando da piccola mi ostinavo a credere che esistesse al mondo un Kinder Bueno con scritto "Hai vinto!".
La protagonista fycciniana in questione si chiama Hope, come la figlia di Brooke di Beautiful: segnatevelo, già questo è un indizio. Ha vinto un M&G coi suoi aidols, ma non riceve minacce di morte via Twitter e insulti arroganti e da denuncia su Facebook: altro indizio, siamo in una fyccina e non nella realtà (Flora ci darà ragione). Eccola lì, emozionata, mentre corre giù per le scale scapicollandosi per la colazione al volo, perché "sto per realizzare il sogno di una vita" (vana, aggiungo io), con la mamma che cronometra i tempi peggio dell'allenatore di Usain Bolt: "Il treno per Verona parte alle 8.30 , quindi sbrigati perchè per arrivare alla stazione ci vuole 20 minuti e ora sono le 7.40 e hai solo venti minuti circa". Madre, per Diana, calmati, sembra tu sia più emozionata di tua figlia. Non fare la bimbaminchia!
In un paio di righe, siamo alla stazione, poi sul treno, poi davanti ai mitici One Direction e "alcune piangono altre non riescono a realizzare quello che le è accaduto" mentre lei, la piccola Hope (mi raccomando, l'acca aspirata di brutto fa più figa) rimane impalata come un lampione finché Liam, quello nato morto, per intenderci, le si avvicina, l'abbraccia manco la conoscesse da anni e se ne esce con un "Ciao bella , come ti chiami?". Non contento, il marpioncino, la agguanta, la sbaciucchia sulle guanciotte e le chiede pure il Twitter per seguirla. Quando si dice "amore a prima vista"!
E mo basta, Hope, te ne devi andare, santo cielo, il tempo è scaduto, torna ad essere la Cenerentola de noantri e a frignare un tweet dietro l'altro. Ma, non temete, genti, ha un nuovo follower che, incurante del fatto che i suoi messaggi vengano letti (se non imparati a memoria) da tutte le adolesceme che lo seguono e lo intasano di "plis, Liam, follow miii x178", le scrive "Stasera vieni un po' prima dell'inizio del concerto e vai sul retro , ho detto a Paul di farti passare , a dopo , ciao bellissima <3". 
Ora, non so voi, ma se a me un tizio, famoso o non, che mi piaccia o meno, manda un messaggio del genere facendo presagire che mi vuol ribaltare in tutti i luoghi, in tutti i modi e in tutti i laghi, non starei a urlarlo in un bar ma correrei a chiudermi in casa, cancellando tutte le mie tracce dal webbe. Ok, forse non così esageratamente, ma questo ti si vuol fare, Hope, e tu sei una bimbetta. Non si fa, NO! Vai a giocare con le bambole, dove corri? A prepararti? Sì, va bene, vai a farti togliere il pannolino da mamma, lascia il ciucciotto a casa e parti coi filmini pervy che fan pulsare le vagy, dai. Sto aspettando il seguito, perché il rating è arancione e tra gli avvertimenti troviamo Lime, ma, attenzione!, abbiamo pure "tematiche delicate" e "drammatico". Dove per drammatico immagino si intenda la violenza sessuale su una minorenne da parte del nostro nato morto, vittima di bullismo e con un solo rene fino ai 17 anni. Oh, se avverrà! So che aspettate il seguito in fremente attesa come me. Purtroppo, temo non avverrà, perché qualcuno provvederà a far sparire questa piccola perla di amenità e orrori grammaticali - che sono sicura avete appurato senza che ve li abbia fatti notare - nell'oblio in men che non si dica, se tanto mi dà tanto.
E io, a questo punto, mi domando, dall'alto del #TeamSaveItalianLanguage (ciaone, sta pure su Fb ora, in attesa di essere messo a punto), esiste un girone dell'inferno specificamente dedicato a tutte queste pseudo dottoresse abortiste dell'italiano? Può il padre di una delle lingue che più amo al mondo aver scordato di inserire nella Commedia anche solo un piccolo falò per queste disperate del congiuntivo, affette da sindrome del Caps Lock e con le virgole malate di cagotto a spruzzo alla cazzum? Riportatelo in vita, deve liberarcene. E datemi un collirio adesso, sto piangendo sangue.

Qui il link sull'Efp.

edit 10/07/2013:
ieri ho lasciato una recensione a Rosita.
Vi allego anche la sua risposta. Traetene voi le conclusioni.
Mi rifiuto di controbattere al fatto che la sua grammatica faccia fare la pupu al pisy.